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07.08.2002
Fitto non si ferma: il piano sanitario va avanti così - Pronto il ticket sui farmaci "Ma è solo quanto un caffè"
Raffaele Fitto va avanti come un bulldozer. Non solo annuncia che

"il piano di riordino ospedaliero non si tocca",

non solo si dice

"pronto a illustrarne i contenuti nelle piazze pugliesi, anche a costo di prendermi qualche fischio: non mi spavento".

Il governatore vuole osare ancora di più. Entro Ferragosto, già domani anzi, potrebbe già portare in Giunta, e magari approvare, il ticket sui farmaci. A quanto ammonterà?

"Un euro e mezzo, poco più di un caffè",

calcola l'assessore alla Sanità Salvatore Mazzaracchio. In giunta, quasi certamente, si discuterà anche della nomina dei direttori generali che dovranno dare applicazione concreta al piano di riordino ospedaliero adottato dalla Regione: di sicuro, assicura Fitto, cambieranno i dirigenti il cui mandato è in scadenza. Tra le conferme, si vocifera, ci sarà il direttore degli Ospedali Riuniti di Foggia, Franco Orfino, il direttore dell'Asl di Cerignola, Roberto Majorano e Giovanni Pentasuglia, dell'Asl Bari 4. Tra le new entry, invece, si parla di Filippo Barattolo, capogruppo Ccd al Comune di Bari. In Regione le bocche sono cucite. Anche perché la questione è particolarmente delicata sotto il profilo politico: parecchi malumori si registrano in casa di Alleanza nazionale, che non si ritiene accontentata dalle scelte che ha in mente Fitto e sta dedicando all'argomento riunioni infuocate, minacciando anche di bloccare le nomine.
Ieri, poi, Fitto ha chiesto e ottenuto anche l'avallo politico del consiglio regionale sul piano di riordino sanitario da lui approvato. Quindici consiglieri di maggioranza, infatti, hanno firmato la convocazione urgente del consiglio regionale per discutere una mozione sul piano. La mozione

"riveste caratteri di assoluta straordinarietà" e valuta "in maniera estremamente positiva il provvedimento adottato ritenendo idoneo a garantire una svolta nel Sistema Sanitario regionale verso la razionalizzazione dei servizi e la elevazione della qualità del livello di assistenza ospedaliera".

Il consiglio potrebbe tenersi il 13 agosto. Ma è probabile che l'opposizione diserterà l'incontro.
Alla convocazione del consiglio regionale da parte della maggioranza, infatti, si è arrivati dopo un braccio di ferro con l'opposizione nel corso della riunione dei capigruppo di ieri mattina. Il centrosinistra con qualche divergenza tra Ds e Rifondazione da una parte e la più possibilista Margherita dall'altra chiedeva infatti che il consiglio regionale venisse convocato solo a una condizione: che si desse la possibilità a tutti i consiglieri di discutere e votare il piano di riordino degli ospedali adottato dalla Regione, sospendendone la pubblicazione nel Bollettino ufficiale. "Altrimenti è una farsa", hanno obiettato Michele Losappio, di Rifondazione Comunista e Sandro Frisullo, dei Democratici di Sinistra.

"Niente da fare, è stata la replica di Fitto, preoccupato dell'eventualità che un voto trasversale possa affondare il piano la proposta è irricevibile. L'unica strada consentita è quella delle mozioni".

Nelle quali potrebbero trovare spazio anche piccole modifiche del piano. Quali?

"Al massimo l'introduzione qua e là di un day hospital, concede più tardi Mazzaracchio, ma niente che intacchi la filosofia del piano".

Fitto ha anche replicato alle contestazioni di piazza contro il piano, come quella inscenata a Terlizzi da Rifondazione:

"Sono manifestazioni politiche, di parte. Ma un piano di razionalizzazione era necessario. Le opposizioni, evidentemente, vogliono conservare l'esistente. E questo io sono pronto a spiegarlo nelle piazze, anche a costo di prendere qualche fischio".

Intanto, però, fervono i preparativi per ulteriori misure di contenimento della spesa sanitaria. Ieri pomeriggio il direttore dell'Ares, Mario Morlacco, ha consegnato all'assessore al Bilancio Rocco Palese un rapporto dettagliato sulla spesa per la sanità in Puglia, con previsioni fino al 2002. Tra i dati riportati anche quelli aggiornati, relativi all'introduzione del delisting. Che ha portato dal 13 al 6 per cento l'aumento della spesa farmaceutica. Non basta, però, e il compito di Palese e gli altri, ora, è di dimostrarlo dati alla mano.

"Una volta che avremo anche i dati di luglio, annuncia Mazzaracchio, e conosceremo gli effetti della revisione del prontuario farmaceutico, decideremo. Ad ogni modo, io sono per l'introduzione del ticket generalizzato, con l'esclusione delle fasce deboli".

Insorge già Rifondazione comunista.

"La tassa più ingiusta e impopolare, quella sulla salute, che il Governo Amato ha dovuto togliere e che perfino Berlusconi non osa ripristinare verrà perciò introdotta da Fitto e dalla sua Giunta".

Intanto, sul piano di riordino, si annuncia una valanga di ricorsi al Tar.
Davide Carlucci
La 'Repubblica' di Bari del 07.08.02

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