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Qualesammarco, Nr. 0 del Maggio 2008
Amara Terra mia
di Actarus e Venusia

Da Qualesammarco del Maggio 2008 Pag. 15
Da Qualesammarco del Maggio 2008 Pag. 15
Capita già a trent’anni di trarre il primo bilancio della propria vita.
Sei lontano e ti accorgi che il tempo ti è sfuggito, che probabilmente hai vissuto in gran velocità, che ti sei riempito di nozioni, che hai avuto la fortuna di avere una salute discreta e di colpo ti svegli al mattino e ti prende un nodo alla gola ...
Torno a casa.
Torni indietro di dieci anni o forse più. Nulla sembra cambiato. I viali, la villa, le buche che sono diventate voragini, i volti di chi ha avuto la fortuna di restare. Sempre meno. Meno persone a fare
lo struscio, meno persone con cui chiacchierare, meno persone al solito bar, meno persone a fare la spesa, meno persone che si lamentano. E Le lamentele: “si ricordano di te solo nel periodo delle elezioni; si vedono in giro solo in campagna elettorale. Si ricordano di me? No. Del mio Voto! ...”.
Due anni fa. L’inverno è alle porte e qualcosa da fare bisogna pur trovarla.
Mettiamo su bottega. Con tutti i buoni propositi ecco definito il progetto. Approvato. Si parte, I giorni vanno e si aspetta e nell’attesa ci si dà da fare. Si tessono rapporti, si creano contatti, si curano le relazioni, moltissime, la cosa non decolla ...
Anche noi, come tante altre piccole imprese , paghiamo le conseguenze di Amministrazioni con orizzonti particolarmente brevi, di politici che hanno illuso i cittadini di questo paese, di organizzazioni e partiti che hanno opportunisticamente vissuto di chiacchiere.
Amara la terra lasciata: le radici si sradicano nella ricerca dell’altrove.
Cantava Domenico Modugno ... “sole alla valle, sole alla collina, per la campagna non c’è più nessuno. Addio, addio amore, io vado via, amara terra mia, amara e bella”.
Chiudiamo bottega!
L’inverno è arrivato e la valigia è di nuovo pronta per emigrare una seconda volta. Questa volta uno si porta con sé l’illusione che, forse, fra dieci anni ancora, qualcosa potrebbe cambiare ... Per chi ha avuto la fortuna di restare, per chi ha avuto il coraggio di lottare per la giustizia sociale, per chi avrà avuto la forza di tentare di cambiare questo presente per dare un futuro dignitoso ai propri figli.
Non così, invece, per noi e per quanti hanno avuto la sfortuna di emigrare una prima volta, per quanti, (da codardi?) lo faranno una seconda volta e non affronteranno i problemi, non cercheranno di trovare soluzioni, non lotteranno contro l’ingiustizia sociale.
Ma è tempo di chiudere il sipario. Anche queste ... sono chiacchiere. Lo spettacolo è ormai finito.

Hai mai visto gli ex voto di san Matteo? Conosci Giovanni Gelsomino?