Qualesammarco, Nr. 0 del Maggio 2008
La processione del Venerdì Santo
Risalgono ad alcuni anni addietro, quando la processione del Venerdì Santo ancora non degenerava nella forma attuale.
Segno di questa degenerazione è la Madonna che va in processione subito dopo le piccole fracchie, lasciandosi alle spalle la sfilata tutta turistica delle fracchie giganti, che non rispettano minimamente i limiti previsti dalla solita ordinanza municipale.
Uno dei momenti più intensi della settimana santa finisce in una sfilata (si fa per dire) noiosa e stucchevole, che nulla ha a che fare con lo spirito pasquale.
Se si aggiunge la cosiddetta passione vivente che da alcuni anni “ha arricchito” la processione del Venerdì Santo, il quadro, in quanto a kitsch, è completo.
Con buona pace dei finanziamenti da parte della Provincia e, quest’anno, da parte del Parco del Gargano, che non sono serviti ad elevare sostanzialmente le manifestazioni collegate ai riti della settimana santa *.
Per ultimo, ma non meno importante, il problema dei tagli della legna, che contribuiscono ad impoverire sempre di più i nostri boschi.
* Sul prossimo numero nella rubrica RENDICONTO saremmo felici di ospitare “la resa del conto” dei fondi assegnati per la Settimana santa a San Marco in Lamis.