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Da Qualesammarco, Nr. 1 di Febbraio 1994
Piano Regolatore Generale
Qualcosa inizia a muoversi
L’ing. Antonio Lombardi ha illustrato la posizione della Lega Ambiente.
L'assessore all'urbanistica ci ha fornito una bozza di discussione.

Da Qualesammarco del Febbraio 1994 p. 8
Da Qualesammarco del Febbraio 1994 p. 8
Finalmente sul P.R.G. qualcosa inizia a muoversi: a parte l’iniziativa dei giovani professionisti sull’incarico per la redazione di questo essenziale strumento di sviluppo economico, sociale e civile, che registriamo su queste stesse pagine, la Lega per l’Ambiente ha rinnovato l’iniziativa, già assunta anni fa, di sensibilizzare la popolazione sul futuro assetto urbanistico, con una conferenza nel Cinema Comunale tenuta dall’ing. Antonio Lombardi.
Inoltre, anche il prof. Leonardo Palumbo, assessore all’urbanistica, ci ha trasmesso copia di “una bozza per gli obiettivi del piano regolatore generale”.
Riservandoci, nei prossimi numeri di pubblicare integralmente, o per stralci, questi ed altri documenti che ci perverranno, vogliamo comunque riferire su queste prime iniziative, che, tra l’altro hanno molti punti di positivo contatto.
Da tecnico, l’ing. Lombardi ha evidenziato soprattutto l’esigenza di dotare gli uffici comunali di adeguate strumentazioni informatiche per la conoscenza e la gestione dei dati che il governo del territorio sempre più presuppone, per impedire, tra l’altro, il ripetersi degli errori-orrori del passato e per cercare di arginarne gli effetti negativi.
Il P.R.G, ha affermato l’ing. Lombardi, “dovrà basarsi essenzialmente sulle infrastrutture che facilitano lo sviluppo economico, commerciale, industriale, turistico, agro-silvo-pastorale, sociale, culturale. Senza minimamente trascurare i viali, le piazze, i giardini con opere d’arte, i teatri coperti ed all’aperto, i campi da gioco, le scuole, gli oratori e i parcheggi, salvaguardando e migliorando l’ambiente, nel rispetto del dettato costituzionale.
Sul piano delle proposte, egli si è poi soffermato anche su aspetti che sembrerebbero marginali rispetto ad un piano generale di sviluppo di un intero territorio comunale, ma che sono essenziali, a nostro avviso, per una città più vivibile: il problema dello smaltimento delle acque bianche e degli allagamenti; la viabilità interna ed esterna al centro abitato, pedonale e degli automezzi, e, soprattutto, la sicurezza delle strade (a tale proposito, bene ha fatto a ricordare anche eventi luttuosi provocati da scarsa visibilità o da inadeguata segnaletica); gli spazi verdi; lo smaltimento dei rifiuti; la rete fognante e quella elettrica (quando finiremo di restare al buio per un semplice acquazzone?), oltre naturalmente al bosco, alla protezione civile, alle strutture sanitarie, agli edifici scolastici, ecc.
Altri suggerimenti riguardano l’ubicazione di una zona alberghiera verso S. Giovanni Rotondo e l’indicazione di prevedere zone residenziali, con annessi servizi, nel versante Casarinelli; si suggerisce anche di prevedere una zona a parcheggio tra la strada per Sannicandro e il Vecchio giro esterno e di trasformare Piazza Oberdan per consentire un deflusso migliore del traffico, nonché di realizzare percorsi pedonali che colleghino il Centro con le zone di espansione.
La bozza dell’assessore Palumbo, che ha punti coincidenti con le proposte dell’ing. Lombardi, è interessante, oltre che per la volontà di affrontare meticolosamente tutti gli aspetti urbanistici e della vita della nostra comunità in rapporto al territorio, per alcuni precisi ed inequivocabili obiettivi. Essa, infatti, si sofferma sul valore sociale degli spazi pubblici ed indica in palazzine quadrifamiliari il modello di edifici da prevedere per il futuro.
Ma, quello che ci sembra più importante riguarda l’asse di sviluppo edilizio che il PRG dovrà prevedere.
Dice la bozza: “L’ulteriore sviluppo edilizio deve essere realizzato sull’asse Casarinelli-Borgo Celano al di sopra della Strada panoramica”.
ll documento si sofferma poi su Borgo Celano, sul parco del Gargano e sui collegamenti tra il Centro del paese e la frazione, includendo il Convento di S. Matteo in un “lungo fuso di verde” collegato con un parco naturale da prevedersi.
La bozza si occupa, tra l’altro, del centro antico, dei servizi commerciali, delle scuole, degli impianti sportivi; considera le zone agricole e boschive, nonché gli insediamenti produttivi, le discariche e le cave, il piano viario intercomunale e le zone da proteggere anche fuori dal Parco.
Insomma, sul piano dell’impostazione di una discussione e di un confronto, non siamo all’anno zero: è sul piano delle concrete ed effettive volontà politiche che sorge qualche dubbio, alla luce di recenti comportamenti che, nel concreto, non sempre si sono caratterizzati per determinazione, speditezza e coerenza.
E, se a qualcuno questa sembra una critica eccessiva ed ingenerosa, ci si affretti a correggere questa impressione con i fatti: non mancheranno le attestazioni positive ed il plauso della popolazione.

Hai mai visto gli ex voto di san Matteo? Conosci Giovanni Gelsomino?