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Da Qualesammarco, Nr. 1 di Febbraio 1994
Emergenza!!!
La “Difesa” è in pericolo

Da Qualesammarco del Febbraio 1994 p. 1
Da Qualesammarco del Febbraio 1994 p. 1
I tagli abusivi stanno distruggendo il bosco. E intanto i partiti di S. Marco non trovano di meglio che polemizzare con gli ambientalisti. Una proposta del nostro giornale.
Quotidianamente, camion, autocarri, motocarri, trattori trasportano legna proveniente dal bosco del nostro Comune: la Difesa S. Matteo.
Le autorità competenti e di sorveglianza, a chi pone domande su questo fenomeno, rispondono che è tutto in regola, che si tratta di legna proveniente da tagli autorizzati, magari per compensare le spese sostenute per procurare quella occorrente per la processione delle fracchie.
Tutto questo, però, non sta più in piedi. Basta addentrarsi per qualche decina di metri all’interno del bosco, in numerosissimi punti, e si assiste allo spettacolo desolante di centinaia di alberi tagliati, di cui resta il tronco a filo di terreno, oppure a moncherino, con i mucchietti di segatura che danno bene l’idea di cosa diventerà il nostro bosco: una sorta di landa lunare.
In altri termini, tra qualche tempo gli alberi saranno solo quelli che costeggiano la strada, perché coloro che tagliano abusivamente ci concedono l’accortezza di non esporsi proprio alla vista di tutti, anche se poi il rumore delle motoseghe indica inequivocabilmente dove si sta operando.
Certamente si dirà che stiamo esagerando, ma vorremmo proprio sapere, tramite l’assessore all’ambiente, che tra l’altro da vecchio scout ha sempre dimostrato sensibilità per il nostro bosco, se, a parte magari le denunce contro ignoti, sono mai state elevate contravvenzioni per reprimere tale fenomeno, quali controlli vengono effettuati per scoraggiare gli abusivi e se qualcuno di questi è mai stato individuato: suvvia, non si tratta di bruscolini, un albero è grande, va abbattuto, segato, caricato, trasportato!
Ultimamente, il Comune ha incluso nei propri organici (attingendo al proprio bilancio per la spesa) le ex guardie carcerarie con le mansioni di vigili urbani. Senza polemizzare sul fatto che non si comprende come mai analogo provvedimento non sia stato assunto per i dipendenti della ex-285, assunti proprio per la forestazione, riteniamo che vi sia, da parte dei cittadini, il diritto a reclamare un servizio più efficiente per la tutela del patrimonio boschivo, considerato che il corpo dei vigili di S. Marco ha sempre annoverato nel suo seno i vigili cosiddetti campestri. E che dire, poi, della caserma dei Vigili Campestri in completo abbandono! Una volta era una sorta di fiore all’occhiello del nostro comune, oggi sta diventando simbolo di degrado e di lassismo nell’applicazione della legge.
Da Qualesammarco del Febbraio 1994 p. 3
Da Qualesammarco del Febbraio 1994 p. 3
Sì, perché, tra l’altro, bisogna aggiungere che il nostro bosco oggi è tutelato anche dalla legge sui parchi, dal momento che è tutto dentro la perimetrazione di quello nazionale del Gargano. A tale proposito, rischiamo tutti di recitare una farsa, dal momento che, mentre prendiamo posizione pro o contro tale parco, il nostro patrimonio boschivo se ne va in fumo, anche se nei camini.
Sappiamo che non si può dare addosso solo a questo o a quel responsabile e che molte, e vere, responsabilità sono collettive e di vario genere, però è davvero singolare che, mentre il bosco scompare, alcuni partiti sammarchesi (DC, PSDI, e per certi aspetti il MSI), incapaci di affrontare i problemi per quel che sono, non trovano di meglio che polemizzare con gli ambientalisti, ed in forma incivile perché in manifesti affissi al pubblico si fanno i nomi di privati cittadini, senza alcun rispetto per il diritto che ognuno ha di denunciare la mancata osservanza delle leggi e di attendere che si pronunci la magistratura.
Pero, tutto sommato, fa piacere che certi partiti e certi personaggi scoprano che comunque esistono dei problemi ambientali, anche se ciò accade solo quando esplodono le propiie contraddizioni in merito a questo bene che, al di là di tutto, è tra i più preziosi e per il quale dovremmo tutti provare orgoglio se riusciremo a consegnarlo, con meno danni possibili, ai nostri figli.
Perciò, noi di Qualesammarco, pure tirato in ballo in queste polemiche, anche se chi lo ha fatto non ci aveva letto e non ha pubblicato la smentita alle sue gratuite e partigiane affermazioni (alla DC e al PSDI sono pervenute lettere di risposta a quanto da loro detto in manifesti con l’invito ad esporre quelle lettere in bacheca, cosa che si sono guardati bene dal fare), raccoglieremo le duecento firme, necessarie ai termini dello Statuto Comunale, perché gli organi competenti del Comune adottino i provvedimenti necessari alla tutela del bosco della Difesa: noi speriamo di avere quei partiti e quei personaggi tra i firmatari. Anzi, ci auguriamo che proprio questi, ma anche altri, gruppi consiliari (ci dispiace per il PSDI che non ne ha) utilizzino le norme vigenti per anticiparci e per aggiungere, ai loro interventi ufficiali in difesa del patrimonio pubblico (finora, ed ancora strumentalmente, limitati all’uso della villa comunale o del cinema comunale da parte di alcune organizzazioni) qualcosa di più sostanzioso.

Hai mai visto gli ex voto di san Matteo? Conosci Giovanni Gelsomino?