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Da Qualesammarco, n. 3 del 1993
Tassa sulla casa
Accolto in prima istanza il ricorso del Comune sulle rendite catastali
Il testo del sollecito
Al Sig. Commissario Prefettizio del
Comune di San Marco in Lamis
Oggetto: sollecito ricorso per la revisione delle tariffe degli estimi catastali.
La locale sezione del Partito Democratico della Sinistra
Considerato
che i “valori catastali” attribuiti dall’UTE di Foggia ai fabbricati del Comune di San Marco sono in assoluto tra i più alti d’Italia e che, in seguito alla decisione comunale di imporre l’ICI al 6 per mille, i cittadini sammarchesi pagheranno una salatissima tassa sulla casa,
Visto
quanto prevede la recentissima Legge n. 75 del 24 marzo 1993
Sollecita
la S.V.I. a volere inoltrare presso la competente Commissione Censuaria di Foggia, entro il termine del 10 maggio 1993 fissato dalla citata legge, un apposito ricorso formale per chiedere la revisione delle Tariffe degli estimi catastali attribuite ai fabbricati del comune di San Marco in Lamis.
Tanto al fine di evitare una illegittima, ingiusta e assurda discriminazione nei confronti dei cittadini sammarchesi, i quali, pur vivendo in un comune considerato tra i più poveri d’Italia, dovrebbero pagare una pesantissima tassa sulla casa.
Cordiali saluti.
Il Segretario sezionale
Emanuele Leggieri 

Il commento dell'attuale assessore al bilancio
Il ricorso per la revisione delle rendite catastali attribuite al Comune di San Marco, sollecitato dalla locale sezione del PDS (nei termini e nei brevi tempi previsti nella Legge n. 75 del 24 marzo '93) e prontamente formalizzato dal Commissario Prefettizio, rag. D'Addesio, è stato accolto in prima istanza con decreto-legge n. 287 del 9 agosto scorso.
Finalmente, dopo tanta indifferenza sulla questione degli estimi catastali, c'è una fondata speranza che le giuste e legittime lamentele dei cittadini sammarchesi siano prese nella dovuta considerazione.
Se venisse definitivamente e integralmente approvato tale ricorso dalla competente Commissione Censuaria Centrale, i cittadini di San Marco otterrebbero una riduzione dei valori catastali delle loro abitazioni e una conseguente diminuzione dell’I.C.I, (anche nell’eventualità di una riconferma dell’aliquota del 6 per mille da parte del Comune) di circa il 40%.
Senza dimenticare gli ulteriori vantaggi per i cittadini nella determinazione del valore delle altre tasse che si pagano sulle abitazioni a cominciare da quelle previste negli atti di compravendita.
Certo, l 'accoglimento definitivo del ricorso del Comune avvantaggerebbe sicuramente i cittadini e non, invece, le asciutte e disastrate casse del Comune stesso.
Ma d'altronde non può essere l’I.C.I. a risolvere i guasti finanziari del Comune di San Marco e né tantomeno può ancora essere tollerato che i cittadini sammarchesi paghino una tassa sulla casa come l’I.C.I., che in gran parte viene incassata dallo Stato e non dai Comuni, eccessivamente sproporzionata rispetto alla medesima tassa che si paga in tanti altri importanti e ricchi comuni italiani.
Altre devono essere le iniziative da adottare per risanare il bilancio comunale e in questo senso l’attuale Amministrazione Comunale si sta muovendo.
Emanuele Leggieri

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