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Da Qualesammarco, n. 3 del 1993
Cooperative Santa Rita, Parco del Gargano e questioni di urbanistica
In queste settimane stanno venendo al pettine molti dei nodi lasciati insoluti in passato. Sono problemi all'apparenza diversi tra loro, ma che attengono tutti alla vasta tematica della tutela e della salvaguardia del territorio.
Cooperative Santa Rita.

Una immagine di un alloggio appartenente alle Cooperative Santa Rita, a Borgo Celano - S. Marco in Lamis. Foto scattata nel giugno 2003
Una immagine di un alloggio appartenente alle Cooperative Santa Rita, a Borgo Celano - S. Marco in Lamis. Foto scattata nel giugno 2003
Un intero piano di zona (vedere alle pagine interne) è stato annullato su ricorso di un privato cittadino che “vantava” diritti ad oggi non ancora riconosciuti.
Gli effetti della sentenza del TAR n. 1259/86 non riguardano solo le cooperative, ma l'intero territorio sammarchese in quanto non è possibile il cambio di destinazione e/o demanializzazione a fini urbanistici.
E se è vero come è vero, così come tutti vanno sbandierando ai quattro venti, che l'unico sviluppo anche per S. Marco può essere dato da un rilancio su vasta scala di Borgo Celano, non si comprende la sottovalutazione del problema da parte del Consiglio Comunale (permettetemelo amici consiglieri) e, soprattutto, da parte della Giunta.
Come affrontare il modo, per esempio, della 167 Casarinelli, di alcuni piani particolareggiati di Borgo Celano, del Piano Regolatore Generale, della stessa 167 Santa Rita senza risolvere la “questione usi civici” dato che essi gravano sulla quasi totalità dei terreni interessati dai piani sopraricordati?
A fronte della gravità del problema ci si è mossi con incertezze ed acquiescenza, dando per scontato che nulla si potesse fare nonostante le palesi illegalità presenti in tutto l’iter amministrativo seguito alla sentenza 1259/86.
L'unica cosa concreta che pesa come un macigno sulle prospettive di soluzione del problema è il muretto ricostruito dal Commissario ad acta, a ridosso delle abitazioni della cooperativa S. Rita V, senza che mai, anche se richiesto, fosse stato esibito il titolo di proprietà della particella in contestazione e con una giudizio ancora pendente in Consiglio di Stato.
Parco Nazionale del Gargano.
Molti dibattiti, ultimamente, sul parco (ed è un bene).
Molte dichiarazioni di ignoranza (nel senso di “Non conosco il problema, però per il bene di San Marco...”).
Molti “ingenui” che nascondono interessi concreti per salvaguardare i quali soffiano sul fuoco della protesta indistinta e generica. Molti che rinunciano a capire qual è la vera posta in gioco e finiscono con l'accodarsi a chi già in passato si è distinto per non voler affrontare i nodi reali dello sviluppo e parimenti della tutela del territorio.
Il tutto, questa è l’impressione, contribuirà a far perdere, ancora una volta, una buona occasione di sviluppo per il paese.
A chi dice che mai arriveranno i finanziamenti previsti dalla legge, rispondo che, vivadio, sta crollando il sistema messo in piedi da quei partiti che hanno portato allo sfascio la nazione e di cui troviamo molti rappresentanti in questo comitato di “parco a misura d'uomo”.
Quindi il parco vediamolo come occasione reale di sviluppo e come momento di crescita generale per continuare l'opera di rinnovamento della società contro ogni vecchiume e contro ogni opportunismo.
Questioni di urbanistica.
Negli ultimi dieci anni, abbiamo avuto un'espansione notevole del centro abitato, un collocamento sul mercato di centinaia e centinaia di metri quadrati, investimenti per decine di miliardi nel solo settore dell'edilizia residenziale.
Eppure ... Eppure siamo punto ed accapo: il paese con una grave crisi economica, disoccupazione in aumento, assenza di reali prospettive di soluzione del problema.
E’ legittimo interrogarsi, allora, su che cosa non abbia funzionato nel meccanismo avviato una decina di anni fa e se sia onesto continuare a proseguire per una strada che non solo porterà alla devastazione del territorio ma che non darà nemmeno i tanto conclamati sbocchi occupazionali.
Subito quindi, il piano regolatore per avviare una seria discussione di tutela del territorio e per porre rimedio, ove possibile, ai guasti del passato oltre che ad impostare un serio discorso di sviluppo che tenga conto della vocazione naturale del nostro paese, in relazione particolarmente al Parco Naturale del Gargano e al Turismo religioso.
Raffaele Fino

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