Da Qualesammarco, n. 4 del 1992
Villino Moscatelli: uno strano ed inquietante esposto
Delle questioni sollevate nell'esposto (variante Villino Moscatelli) questo giornale si è già occupato. Quello che ora preme mettere in evidenza è che l'esposto chiede al Prefetto lo scioglimento del Consiglio Comunale e adombra altri fatti di estrema gravità.
Ora è già di per sé strano che per precisi atti amministrativi ci si rivolga al Prefetto e non alla Magistratura amministrativa o civile o penale a seconda di ciò che si vuole raggiungere, così come è strano che si chieda lo scioglimento del Consiglio Comunale da parte di chi ha contribuito alla elezione di suoi componenti (parenti e amici) e non manca mai, nelle diverse competizioni elettorali, di comparire nei pressi dei seggi a distribuire bigliettini di propaganda. Ma, quello che inquieta sono le seguenti parole del ricorrente: “Il sottoscritto, alla luce dei fatti esposti, afferma di essere perseguitato, perché rifiuta ogni forma di compromeso e di ricatto”.
Ora, se veramente ci troviamo in uno stato di diritto, queste parole non possono essere scritte e non avere alcuna conseguenza: sono di una gravità eccezionale, anche in considerazione del fatto che lo stesso esposto invoca inchieste sull'edilizia e sulle opere pubbliche, oltre che misure sanzionatorie per comportamenti ritenuti non conformi a leggi e norme. Se non succederà niente, avremo scherzato, oppure d'ora in poi dovremo abituarci alle minacce nei confronti di amministratori quando non soddisfano le varie pretese?
Giuseppe Soccio