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Qualesammarco, Nr. 2, Settembre 1988
Essere cittadini consapevoli, non più gregari di madama la chiacchiera.
Di Sergio D’Amaro

Da Qualesammarco Settembre 1988 p. 1
Da Qualesammarco Settembre 1988 p. 1
Il servizio che qui presentiamo la dice lunga su quanto sia malata una struttura essenziale per la comunità come l’ospedale.
Mentre mancano organici e non funzionano adeguatamente molti importanti servizi, continua ad imperversare la malapianta del clientelismo e dell’opportunismo elettoralistico che dilapidano risorse umane e materiali.
Molto carente il discorso della prevenzione: il diabete avanza, ma sono presenti altre malattie sociali che andrebbero seriamente prese in considerazione come, ad esempio, l’alcoolismo.
Sono malattie che denotano la crescita di una comunità e le contraddizioni del prezzo da pagare ad un benessere più diffuso ma non regolato, non accompagnato da una “cultura” equivalente.
Qualcuno potrà dire, come per il servizio sui giovani: “Ma noi lo sapevamo”, come se dirsi queste cose scambiate come chiacchiere sui pigri e molli viali potesse risolvere alcunché. Invece ci vogliono dati, analisi, riflessioni, dibattiti: educazione cioè ai discorsi logici, alle deduzioni conseguenti, ai progetti razionalmente impostati. E non ci si venga a dire che queste son cose da faziosi o partigiani: qui nessuno nega le sue simpatie politiche, ma soprattutto nessuno rinnega la sua qualità di cittadino fornito di un cervello capace di capire e di cambiare le cose che vanno capite e cambiate. E chi potrà meglio di cittadini consapevoli e partecipi intervenire nel controllo e nella gestione dei servizi essenziali della comunità cui appartiene?
Liberiamoci una buona volta dai pregiudizi e dai pettegolezzi.
Cerchiamo di riconoscere chi è in grado di impostare la soluzione di quella che abbiamo chiamato la “questione meridionale” del paese, l’intreccio di arretratezze e di tensioni che la comunità sta subendo, vicina com’è ad una svolta fondamentale per il suo immediato sviluppo.
Un giornale locale può avere la sua voce in campo proprio costeggiando questo processo, accompagnandolo con fatti e prese di posizione, fornendo informazioni e suscitando energie. Si tratta di un difficile intervento su di una realtà ancora in piena formazione, della quale siamo tutti protagonisti, della quale siamo tutti possessori: basta che ognuno azioni il suo telecomando con vigile coscienza del programma che ne verrà fuori.

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