Angelo Mazzoleni
1873 - Il popolo italiano - Cap. XVII
Angelo Mazzoleni, Il popolo italiano, Milano Vallardi 1873
Prima delle annessioni.
Il presente è figlio del passato e padre
dell’avvenire.
Leibniz.
“Noi siamo stati assuefatti nell'Europa
moderna a dei governi che non furono
fondati per il bene comune, a dei governi
feudali ove i popoli non erano
considerati che una proprietà più o meno
produttiva; i padroni loro non badavano
che a sfruttarli con profitto, né si davano
pensiero dì farli avanzare verso la prosperità,
l’intelligenza e la virtù”.
S. Sismondi.
Esposte le cause che paralizzarono o ritardarono ogni movimento scientifico ed economico in Italia, prima di conoscere dei progressi fatti durante il decennio di vita nazionale, converrà volgere anzitutto uno sguardo retrospettivo alle condizioni politico-morali del popolo italiano prima delle annessioni.
Oggi in cui, per volontà di popolo e per fortuna di avvenimenti, l’Italia poté raccogliere le sparse sue membra e comporsi a nazione, tornerebbe molto acconcio mettere a nudo, in una specie di inventario morale, il triste fardello di miserie ereditate dal passato, raffrontando dappoi questo inventario colle più recenti nostre tavole statistiche. Senonché è a dolere che un tale studio comparativo riesca, si può dire, impossibile, nell’assoluta mancanza di tavole statistiche prima del 1861-62. In Italia non esistevano che le anagrafi parziali d’ogni provincia, ed anche queste vecchie di tre, di cinque, di otto e fino di dieci anni, né potevano, per disparità di tempo, di territori e di leggi, dare alcun sicuro criterio, e solo delle vaghe congetture in base ad indagini, diligenti si, ma scarse, incerte e problematiche. [...]
Data creazione | Giovedì, 05 Maggio 2022 |
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Categoria | Angelo Mazzoleni |
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