Ferruccio Parri

1946 - F. Parri - La lotta partigiana

L’Illustrazione italiana, n. 17 del 28 aprile 1946
La lotta partigiana
di Ferruccio Parri
Il movimento partigiano nacque per germinazione spontanea nei giorni del collasso, dello sfacelo. Molti furono i soldati che allora si diedero alla macchia e ad essi si aggiunsero quegli ufficiali che avevano lo stesso spirito di indipendenza. A questi primi nuclei si sono aggiunti poi professionisti, studenti, operai spinti tutti dallo stesso moto psicologico, dalla stessa sensazione che occorresse lottare con le armi per lavare una vergogna, una vergogna nazionale, Si sono formate in questo modo le prime bande nelle valli alpine e si formarono i primi comitati di liberazione nazionale che ebbero il loro punto di unione nel C.L.N. di Milano: questo decise di darsi un ordinamento militare e un comando militare. La stessa cosa, in maniera forse meno programmatica, avvenne nelle altre regioni, soprattutto in Piemonte, dove il movimento della resistenza prese subito un grande impulso e fu diretto con molto vigore. Cominciarono subito i primi scontri. E i primi scontri furono aspri. Nella provincia di Cuneo si ebbero feroci rappresaglie. Nei tedeschi ci fu immediatamente il freddo, crudele proposito di estirpare sul nascere e dalle radici questo movimento partigiano. Nel Novarese, nel Bresciano, vi furono combattimenti accaniti, nei quali i nostri si portarono generalmente bene e in alcuni punti molto bene. Avemmo perdite crudeli, ma acquistammo la convinzione che c'era nel paese una capacità insurrezionale che non si sarebbe più spenta e che l’onore almeno l'avremmo salvato. Questa sensazione ci fece superare le prime incertezze e le grandi difficoltà incontrate e, passata questa prima fase di incertezze e di disorientamento, cominciammo il lavoro di organizzazione. Questo lavoro marciò piuttosto lentamente nell'inverno del ’43 per le difficoltà del soggiorno e della lotta nelle montagne. [...]