Gaetano Salvemini

1902 - Gaetano Salvemini - Relazione sulla scuola

1902 - Gaetano Salvemini - Relazione sulla scuola

Atti del Congresso di insegnanti delle Scuole Medie Tenuto in Palermo il 30 e 31 di Maggio 1902, Palermo 1902, pagg. 19-32
[...] Ed eccomi così alla fine della mia forse troppo lunga relazione, che io non potrei chiuder meglio che ripetendo le parole pronunziate nel Senato il 18 dicembre 1892, dal nostro massimo poeta, Giosuè Carducci:

“Possano quei degni insegnanti, che tanti anni lavorano come martiri e sono pagati come … non oso esprimere il termine del paragone ..., che sono ballottati irrisoriamente di promessa in promessa, di riforma in riforma, e per giunta tenuti in sì mediocre concetto dai più; possano una buona volta veder rialzate le loro sorti, possano sentirsi tenuti dalla nazione nel concetto che meritano. Se ciò non avverrà, e presto, sarà incagliato pure quel progresso che certo oggi e nelle scuole verrà a raffreddarsi la fiducia che molti, io avanti tutti, ora hanno in un fulgido avvenire della scuola e della coltura italiana. Perché infine, pretendere che giovani uscendo dopo tante spese dall’Università a vent’anni, debbano essere pronti a spendere con entusiasmo la migliore età in divulgare fra gente svogliata le letterature d’Omero, di Virgilio, di Dante, e insegnare la storia universale compresa la geografia, e tutta la filosofia, e tutta la matematica, e tutta la fisica, e, di più, tutto che piaccia aggiungere a un ministro di buona volontà, e ciò con la speranza di arrivare quando che sia ad avere 5 lire al giorno, onorevoli colleghi, questa è una pretesa che si fonderebbe su una iniquità sociale”.

G. Salvemini della R. Università di Messina.

Data creazione Giovedì, 22 Dicembre 2022
Categoria Gaetano Salvemini
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