"AL SIGNOR FELICE BORRI
Signor Felice pregiatissimo,
Un momento fa, stringendomi la mano, voi mi consigliavate a scrivere alcune linee sul Centenario di Napoleone I che sarà celebrato il 15 di agosto di quest'anno 1869, ed io vi ho promesso di soddisfare i vostri desideri. Appena seduto al mio tavolino, pensando a quella promessa, mi venne tosto in mente l'idea che si potrebbe svolgere nell'opuscolo da voi desiderato, ed io, per non dimenticarla, me l'ho notata con queste parole semplicissime: I Malaparte e i Buonaparte nel primo centenario di un Bonaparte Malaparte. Il quale titolo sebbene abbia l'aria di un indovinello, non è altro che il riassunto d'un fatto storico, imperocché voi sapete, signor Felice, che io non amo le ciance insulse, e credo che si possa dare un po' di spasso al lettore anche instruendolo con fatti veri e positivi corredati degli opportuni documenti e citazioni. Il quale metodo, quantunque costi fatica a chi lo adopera, procaccia almeno al suo scritto questo merito innegabile di contenere una parte certa, buona, utile a tutti, al dotto ed all'ignorante, e consiste nei dati storici che l'opuscolo contiene, e nei materiali apprestati per opere di maggior lena.
Ora mi resta di esporvene anche l'indice, e così voi mi saprete dire se vi garba il disegno. Premesso un rapido cenno sui cognomi in Italia, esporrò alcune memorie dei Malaparte, discorrendo poi come e quando i Malaparte diventassero Bonaparte. In seguito ragioneremo della patria di Napoleone I, della sua origine, del suo nome, dell'anno della sua nascita, dei fatti principali della sua vita.
E questa esposizione abbraccerà naturalmente due periodi. In uno diremo come il capo della Dinastia Napoleonica si rendesse benemerito della religione, e della società e quindi fosse degno d'esser chiamato Bonaparte; nell'altro come desse nel pessimo, e per la sua guerra al cattolicismo ed alle popolazioni si chiarisse un vero Malaparte. Da ultimo poi, rivolgendo uno sguardo libero ed imparziale su Napoleone III che celebra il centenario di suo zio Napoleone I, ricercheremo se egli sia Bonaparte o Malaparte e che cosa abbia fatto finora per guadagnarsi il primo od il secondo nome della sua famiglia.
Che ne dite, signor Felice, di questo mio concetto? Non volendo gittarmi a ricopiare gli immensi libri ed opuscoli scritti e stampati sui Napoleonidi, desiderando dall'altro canto di raccogliere qualche fatto acconcio ai tempi nostri ed utili a ricordarsi, non ho saputo pensare nulla di meglio. E se abbia colto nel segno dovete prima giudicarlo voi che stampate a spese vostre, e poi ve lo diranno gli avventori che verranno a comperare il libretto di cui volete farvi editore. Quanto a me vi auguro di cuore una buona riuscita, e vi saluto".
A Felice Borri
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