1882 - R.Bonghi-Francesco d'Assisi
Ruggiero Bonghi, Nuova Antologia, Seconda Serie, Volume XXXV, Ottobre Roma 1882
Dalla Treccani. Ruggero Bonghi. Nacque a Napoli il 21 marzo 1826 da Luigi, avvocato di origine bergamasca, e da Carolina de Curtis. Morto il padre nel 1836, il Bonghi fu educato dal nonno materno Clemente de Curtis.
Nel 1840 la madre sposò Francesco Saverio Baldacchini Gargano, che esercitò sul Bonghi notevole influsso. Dagli undici ai quindici anni il Bonghi fu in collegio dagli scolopi di S. Carlo a Mortella.
Approfondì la conoscenza del greco sotto la guida del profugo greco Costantino Margaris, studiò diritto romano con Giacomo Savarese, seguì le lezioni di filosofia del giobertiano Luigi Palmieri. Nel complesso però il Bonghi non ebbe veri maestri, non appartenne ad alcuna scuola, in particolare non subì l'influsso di quella hegeliana che a Napoli si veniva formando; sembrò anzi evitare gli uni e le altre ponendo sempre, nello studio, uno spirito di autonomia e un gusto di singolarità che conserverà lungo tutta la vita. [...]
1868 - Alessandro Manzoni - Dell'unità della lingua
Alessandro Manzoni, Nuova Antologia, Volume VII, Fascicolo III, Firenze Marzo 1968
Dell’unità della lingua Dei mezzi per diffonderla.
Relazione al Ministro della Pubblica Istruzione proposta da Alessandro Manzoni agli amici colleghi Bonghi e Gargano, ed accettata da loro.
I sottoscritti onorati dall'Il.mo signor Ministro della Pubblica Istruzione dell'incarico - di proporre tutti i provvedimenti e i modi coi quali si possa aiutare e rendere più universale in tutti gli ordini del popolo la notizia della buona lingua e della buona pronunzia, - trovano necessario di premettere alcune considerazioni alla proposta con cui si studieranno di rispondere all'importante invito.
Una nazione dove siano in vigore vari idiomi, e la quale aspiri ad avere una lingua in comune, trova naturalmente in questa varietà un primo e potente ostacolo al suo intento.
In astratto, il modo di superare un tale ostacolo è ovvio ed evidente: sostituire a que' diversi mezzi di comunicazione d'idee un mezzo unico, il quale, sottentrando a fare nelle singole parti della nazione l'ufizio essenziale che fanno i particolari linguaggi, possa anche soddisfare il bisogno, non cosi essenziale, senza dubbio, ma rilevantissimo, d'intendersi gli uomini dell'intera nazione tra di loro, il più pienamente e uniformemente che sia possibile. [...]
1868 - Giuseppe Guerzoni - La tratta dei fanciulli
Giuseppe Guerzono, La tratta dei fanciulli ..., Firenze 1868
Da www.wikiwand.com Giuseppe Guerzoni (Calcinato, Castel Goffredo o Mantova, 27 febbraio 1835 - Montichiari, 26 novembre 1886) è stato un patriota, politico, storico, scrittore e drammaturgo italiano, il maggiore biografo di Giuseppe Garibaldi.
Fu allievo al liceo di Mantova di don Ferdinando Bosio, patriota, che gli inculcò gli ideali risorgimentali. Nel 1849 fuggì di casa per partecipare alla difesa di Brescia, assediata dagli austriaci. Dopo essersi laureato in Filosofia all'Università degli Studi di Pavia nel 1856, si trasferì a Torino. Rimasto vedovo andò a Milano dove cominciò l'attività di scrittore. Nel 1859 combatté nei Cacciatori delle Alpi a San Fermo della Battaglia, dove fu ferito e decorato al valore, nel corso della Seconda guerra d'indipendenza italiana, nel 1860 seguì la Spedizione dei Mille. Arruolatore di volontari nel 1860 a Brescia, anch'egli seguì Garibaldi verso la Sicilia, ma sbarcò poi a Talamone agli ordini di Zambianchi con il compito di far insorgere il Lazio e creare così una manovra diversiva conosciuta cola la Diversione del Zambianchi, terminata nell'insuccesso. Si recò in Sicilia con la Spedizione Medici e prese parte alla Battaglia di Milazzo, dove si distinse venendo promosso maggiore e decorato con una seconda medaglia al valore, combatté poi fino a Capua e alla Battaglia del Volturno. Nello stesso anno, 1860, trasferì la sua residenza a Castel Goffredo, dove il padre Lino fu nominato segretario comunale, rimanendovi sino al 1870, quando emigrò a Montichiari. [...]