Estratto da Paolo Sylos Labini, Scritti sul Mezzogiorno (1954-2001), a cura di Giuliana Arena, Lacaita, Manduria, 2003
Il clientelismo politico e amministrativo
Nel settore privato, gli investimenti agricoli e industriali sono largamente sussidiati da organi ed enti pubblici sia attraverso agevolazioni creditizie e fiscali sia attraverso cospicui contributi in conto capitale. Le stesse leggi che regolano le svariate incentivazioni sono state congegnate, sotto la pressione degli uomini politici interessati, in modo da massimizzare il loro potere discrezionale. Come ben si comprende, al livello operativo la maggiore influenza è quella degli uomini politici che operano al centro, nel parlamento e nel governo, mentre l'influenza di coloro che operano in periferia è necessariamente circoscritta; tuttavia, i legami spesso diventano tali da dar vita a veri e propri gruppi.
In queste condizioni, il potere politico diventa anche potere economico, proprio all'opposto di quanto accade nel Nord.
Un quadro come quello schematicamente ricordato si ripresenta praticamente, in tutte le regioni meridionali. Tuttavia, in certe regioni la molteplicità stessa dei gruppi clientelari limita la prepotenza e l'arroganza di ogni singolo gruppo, mentre in altre regioni i gruppi di potere riescono più spesso e con minori difficoltà ad affermare la loro spinta al monopolio politico e amministrativo e, al cornparire di ogni nuova iniziativa, pubblica o privata, di un qualche rilievo, si muovono immediatamente per conquistare il più alto possibile grado di controllo: si tratta di una questione di metodo.
Cercare di comprendere una certa realtà sociale non significa accettarla; al contrario, si tratta di comprendere per cambiare.
E per cambiare si tratta di vincere lo scetticismo e di mobilitare un numero crescente di persone: la situazione attuale è tutt'altro che immutabile.