Ho adattato per il web un testo di Gabriele Tardio, utilizzando, ove possibile, le illustrazioni originali. Altrimenti ho usato alcune foto di G. P. Villani ed altre di mia proprietà. I grassetti ed i corsivi non sono presenti nel testo originale, ma sono stati inseriti dal sottoscritto |
La Valle di Vituro tra natura, storia e cultura
Questi sono solo appunti alquanto disordinati.
Ho voluto dare solamente un modesto contributo, perché sono impegnato in ricerche più importanti e complesse che devo completare.
Chi vuole, ha capacita, ha competenza e voglia può ampliare e completare questa ricerca.
Questa valle ha molte sfaccettature che bisogna ampliare: la natura con le formazioni carsiche e geologiche, gli animali sia del cielo che del suolo, le piante e i fiori, ma anche gli animali estinti vogliono essere studiati... la storia con le innumerevoli testimonianze dalla protostoria, alla preistoria fino ai tempi moderni e contemporanei ... la cultura che l'uomo ha incarnato in questa valle con le tecniche di coltivazioni agrarie, di trasformazione di prodotti agricoli e artigianali, di ardite costruzioni povere, le leggende e i racconti fantastici, il passaggio di intere generazioni di persone, i moderni sfregi ambientali fatti dalle ultimissime generazioni.
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Con questa piccola raccolta fotografica e brevi note si vuole dare a chi è impossibilitato a vedere la Valle di Vituro di avere una piccola infarinatura su questo lembo di terra garganica che racchiude un inestimabile patrimonio di grande valore di natura, storia e cultura.
Natura
Storia
In questa valle e nelle sue immediate vicinanze si trovano e vengono conservate moltissime testimonianze storiche della presenza dell'uomo, da prima della preistoria fino ai giorni moderni. Grotte con segni tangibili della presenza di ominidi e uomini, segni dell'allevamento, focolari, manufatti e in un caso anche disegni colorati. Resti di insediamenti medio-grandi, di agglomerati abitati preistorici, insediamenti isolati e moltissimi manufatti in muratura per attività agricole e di difesa. Ruderi di abitazioni e sistemazioni agrarie dei terreni realizzati da uomini nei millenni (difficile la datazione perché si sono usati sistemi di allevamento e coltivazione oltre che tecniche costruttive simili per millenni. Fino agli inizi del novecento le tecniche erano comuni agli uomini della protostoria).
L'arco di San Michele, eremi, chiese, frantoi e le molte piscine testimoniano una grande e povera tecnica costruttiva con i minimi ed elementari mezzi costruttivi utilizzati. La strada di comunicazione tra la montagna e la pianura era l'unico tratto per poter scendere un pò più agevolmente con gli animali da soma e da carovana così da poter portare le mercanzie da e per il Gargano occidentale. Una bruttura è la vecchia discarica di rifiuti solidi urbani di San Marco e una enorme cava di estrazione della pietra.
Cultura
La valle racchiude un coacervo di storie e leggende dove sono protagonisti i briganti, i viandanti, gli eremiti, i contadini, i draghi e altri animali fantastici, ma anche i santi e gli angeli ...
Non mancano anche le battaglie e gli innamoramenti. Ma la valle racchiude un grosso libro non scritto dove si legge la millenaria storia della presenza umana in queste zone: le pietre allineate con muretti, i terrazzamenti, la sistemazione delle grotte per l'abitazione, gli alberi e le piante allevate per la produzione, gli stazzi per gli animali, le piscine, i pagliai, i cocci di ceramica e schegge di selce ...
La Valle di Vituro, nel comune di San Marco in Lamis - Gargano - Foggia, scende dall'altopiano delle Coppe di Casarinelli e in direzione sud raggiunge prima la piana del Calderoso e dei Lammioni per poi arrivare al Candelaro.
Inizia circa alla Latitudine: 41.693889 (41° 41' 38.00" N) e Longitudine: 15.641034 (15° 38' 27.72" E), per avere poi alcune piccole vallive di affluenza fino ad arrivare all'affluenza della biforcazione di Valle Rovisco (Latitudine: 41.681086 (41° 40' 51.91" N) Longitudine: 15.643802 (15° 38' 37.69" E).
Il suo andamento serpeggiante le fa raggiungere l'altipiano del Calderoso (Latitudine: 41.663952 (41° 39' 50.23" M) Longitudine: 15.654166 (15° 39' 15.00" E) e nel suo scendere divide la contrada Calderoso dalla contrada Lammioni. Proseguendo l'andamento serpeggiante arriva a sfociare nel Candelaro quasi vicino a Ciccallento. Questa valle è descritta diverse volte nei vari documenti antichi dell'Abazia di San Giovanni in Lamis perché in diversi casi il suo scorrimento determinava il confine dell'Abazia con il territorio di Rignano (... pergit usque ad flumen candelarii, deinceps ascendit per ipsum flumen usque ad vallem qui dicitur Rubellum, per Rubellum usque ad vallem Bulteri discendit ad guardiolam et vadit ad montem condizi prope rinianum...).
I vostri occhi e il vostro cuore non potranno mai capire a fondo tutto quello che nasconde questo lembo del territorio garganico. Ogni volta scoprirete qualcosa di nuovo e di affascinante. Ogni pietra, ogni grotta, ogni manufatto, ma anche ogni fiore, ogni pianta, un animale vi faranno percepire le lacrime e i sorrisi di chi per millenni ha vissuto in queste contrade. Lasciatevi aprire il cuore e 'percepite' questa silenziosa e discreta presenza umana che vuole accompagnarvi per nuovi orizzonti.
Nella zona sud delle coppe Casarinelli in agro di San Marco in Lamis ci sono due antichi insediamenti abitativi (civite) che alcuni studiosi individuano in 'Civita 1 della Chiancata sopra Vituro' (alcuni citano 'casa Crisetti') e 'Civita 2 della Chiancata sopra Vituro'.
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Vicino alle zone interessate alle Civite c'è la cava in attività dagli anni '80 del XX sec., nella quale sono state trovate le impronte di dinosauri o altri animali preistorici, che in questi anni hanno polarizzato l'attenzione di diversi studiosi ed hanno attivato e reso possibile la realizzazione di un museo paleontologico a Borgo Celano.
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Le Civite di Vituro sono riconosciute oltre che per la grande varietà di manufatti in muratura, anche per i cocci ceramici e le tombe. Ci sono indicazioni anche in diversi documenti antichi oltre che nella toponomastica e nel ricordo dei contadini. La zona è tra i 580 e 540 mt slm, ci sono diversi muri a secco che delimitano vecchie 'vigne' che erano coltivate con cereali, legumi e mandorli, e si possono individuare vecchie strade, muri delle abitazioni e mura di cinta.
La Civita 1 della Chiancata sopra la valle di Vituro, che alcuni individuano come Case Grisetti anche se queste case sono ai margini del territorio interessato, è circondata da un muro a secco, ha una forma ovale con le misure diagonali di circa 240m x 150m.
Latitudine: 41.688249 (41° 41' 17.70" N)
Longitudine: 15.656826 (15° 39' 24.57" E)
Nella zona ovale ci sono molti muretti a secco, alcuni sono di divisione tra le stradine interne e i vari lotti, mentre altri muri sono verosimilmente divisori tra abitazioni, orti e cortili. Si sono notati alcuni cocci in terracotta e altri manufatti.
Per raggiungere il sito bisogna percorrere la strada Borgo Celano - Foggia e al Km 2 sulla destra dietro la piscina di acqua c'è la vecchia strada comunale che fiancheggia il sito sulla zona ovest.
Ci sono alcune pubblicazioni scientifiche su ricerche archeologiche fatte sul sito. I terreni sono privati e c'è bisogno dell'autorizzazione per accedere.
A circa 750 m. a sud-ovest di 'Civita 1 della Chiancata sopra Vituro' c'è 'Civita 2 della Chiancata sopra Vituro'.
Tra le due civite vicino ad una strada sterrata di recente si notano alcuni gruppi di pietre e segni di scavo per prove di saggio di cava realizzate all'inizio dell'800 da Leonardo Cera per verificare la presenza di marmi sul Gargano, che hanno alimentato molti studi geologici ed economici sulla estrazione di pietra, marmi e alabastri, diverse di queste pietre sono state esposte anche all'esposizione universale di Parigi del 1867.
La Civita 2 della Chiancata sopra la valle di Vituro è circondata da muri a secco, ha una forma quasi quadrangolare con due lati di circa 200 m e due lati di circa 170 m.
Latitudine: 41.681438 (41° 40' 53.18" N)
Longitudine: 15.648479 (15° 38' 54.52" E)
Nella zona a ovest della vecchia discarica di San Marco in Lamis sul culmine di una collina che affaccia sulla valle di Vituro e una sua prima diramazione c'è l'ingresso di una grotta con un piccolo muretto di pietrame a secco per ostruirne parzialmente l'apertura. La grotta è lunga oltre 10 m ed è larga mediamente 3, all'interno ci sono piccoli muretti di pietra e vicino all'ingresso sono visibili i resti di un comignolo per lo sfiato del focolare. Nelle zone immediatamente vicine ci sono diversi muretti a secco sia come contenimento del terreno vegetale che come chiudenda, ci sono i ruderi di una vecchia cisterna di acqua piovana. Bisognerebbe fare un attento studio del sito per valutare meglio l'antichità della presenza umana.
Latitudine: 41.689967 (41° 41' 23.88" N)
Longitudine: 15.641541 (15° 38' 29.55" E)
Quasi all'inizio della valle di Vituro è interessante vedere una struttura muraria complessa che i vecchi pastori chiamavano il sanatorio per indicare che era una struttura che serviva per isolare persone con malattie ritenute contagiose. La struttura edilizia è situata nelle immediate vicinanze dell'attuale nuovo bacino di diramazione delle acque potabili dell'Acquedotto Pugliese per i centri abitati di Rignano, San Marco, Borgo Celano e San Giovanni Rotondo.
Latitudine 41 692575 (41° 41' 33 27" N)
Longitudine: 15.642182 (15° 38' 31.86" E)
La cisterna è realizzata con la classica sistemazione per le puscine a ciclo aperto delle nostre zone montane carsiche Si possono notare che le pietre di rivestimento interno non sono informi ma ben squadrate, c'è la postazione a balcone per poter attingere acqua e la classica zona esterna di decantazione Per poter contenere acqua si sfruttava la caratteristica dell'argilla che una volta imbevuta d'acqua aumenta di volume e quindi crea uno strato con poca dispersione di acqua. Una volta fatto il fosso si realizza un ampio strato di argilla (terra rossa pozzolana) che viene tenuta in sito da un muro di pietrame a secco, per evitare che con l'azione dell'acqua o per essiccamento dell'acqua possa cadere la pozzolana secca o troppo bagnata. Questa era una delle tecniche per realizzare cisterne di conservazione dell'acqua, c'erano altre tecniche costruttive per realizzare cutini, cutinelli, pozzi, cisterne, pozzacchi, pile ....
Un discorso a parte meriterebbe la vecchia discarica dei rifiuti solidi urbani perché ha urgente bisogno di bonificazione e sistemazione ambientale.
Latitudine: 41.692627 (41° 41' 33.46" N)
Longitudine: 15.644950 (15° 38' 41.82" E)
Sotto l'apice della cresta della montagna dove ci sono i ruderi di Civita 2 della Chiancata sopra la valle di Vituro ci sono tre grotte basse e lunghe che erano usate come stalla per pecore e capre. Queste grotte sono chiamate pannoni o pennoni. Due hanno l'apertura con sezione nella direzione nordovest-sudest, un'altra in direzione est-ovest. Sono di ampia apertura leggermente in pendenza. Nel fondo dei pannoni si notano le usure delle superfici realizzate dallo sfregamento degli animali. Nel pannone centrale ci sono i ruderi di una vecchia struttura abitativa quadrilatera.
Latitudine: 41.679884 (41° 40' 47.58" N)
Longitudine: 15.647975 (15 ° 38' 52.71" E)
La lama, le grotte, i campi solcati (o meglio i paesaggi in roccia caratterizzati da forme di questo tipo, conosciuti in altre realtà con altri nomi (karren, lapiès, limestone pavement) ....
Le grotte naturali o quelle parzialmente finite di ampliare dall'uomo sono tantissime in questa valle. Citarle tutte sarebbe difficile anche perché diverse devono ancora essere finite di esplorare per verificare l'effettiva consistenza e dimensione e redigere la relativa scheda tecnica di rilevamento.
Interessante per la spettacolarità è la grotta con due porte o meglio conosciuta come la grotta di Rovisco.
Latitudine: 41.680068 (41° 40' 48.24" N)
Longitudine: 15.641774 (15° 38' 30.39" E)
E' un habitat ideale per moltissime piante sia erbacee che arboree, alcune piantate dall'uomo ma altre spontaneamente cresciute. Interessanti sono alcuni secolari alberi di olivo e di mandorlo. La varietà di fiori e di orchidee, di piante erbacee medicinali e officinali, di piante colonizzatrici o endemiche fanno di tutta questa zona un'interessante stazione botanica. Si ha anche la presenza di moltissimi animali, compresi molti tipi di rettili, rapaci e non ultimo anche alcuni mammiferi particolari.
Nella zona della valle che si avvicina al tavolato del Calderoso ci sono gruppi di enormi piante di agave (in dialetto 'céntanni', una volta fiorita la pianta muore). Fiorisce dopo circa vent'anni formando uno stelo lungo diversi metri. La pianta è originaria dell'America e i nostri contadini la utilizzavano sia per l'estrazione di fibre tessili di buona qualità e molto resistenti usate per tappeti, stuoie, sacchi, cappelli, ecc. che per estrarre bevande fermentate e distillate.
Nella zona della valle di Vituro sono interessanti alcune vecchie cultivar di pianta da frutta (fichi, melograni, mele, pere, nespole, mandorle ... ) e di vite.
L'arco è stato realizzato con pietre squadrate, un diametro di 4 m e un'altezza di circa 5 m. Si vede una nicchia dove c'era una statuetta di san Michele. Quest'arco è posizionato in una postazione strategica perché a monte c'è un costone di roccia difficilmente valicabile che arriva fino alla cima di Civita 2 sopra Valle di Vituro, mentre a valle lo strapiombo è scivoloso. Questa posizione ha fatto pensare ad una posta di gabella per le carovane dei trasportatori.
A quest'arco sono associate diverse leggende legate a san Michele Arcangelo e al diavolo, ai briganti e mercanti, ad amanti e spioni, a lotte tra animali fiabeschi e cavalieri, ... (in altra occasione vi racconterò queste strane e belle leggende.
La più bella e cara è quella che riferisce che quest'arco è stato costruito dalla spada di san Michele per indicare al diavolo che da qui non può passare sulla sua montagna sacra.
La parte superiore dei costoni della valle è molto ripida, con pochi arbusti e molte rocce affioranti. Molte sono i pagliai abbandonati presenti, di alcuni andrebbe fatto uno studio più attento anche per cercare di datare la costruzione e valutare la diversità di fattura tra di loro.
Su un comignolo di una vecchia casa colonica c'è una meridiana, le stanze interne hanno subito alcuni decenni fa dei lavori di manutenzione e all'interno si nota una piccola grotticina. Davanti alla casa c'è una piccola aia e c'è una cisterna per l'acqua piovana. Sia a destra che a sinistra della casa ci sono piccole grotte.
Latitudine: 41.676614 (41° 40' 35.81" N)
Longitudine: 15.651666 (15° 39' 6.00" E)
A circa 50 m a nord dalla casa con la meridiana ci sono una serie di grotte. Una piccola con un muro davanti e una porticina con architrave ad arco, all'interno è crollato un grosso masso dal soffitto e si notano un caminetto e un armadio a muro. Un'altra grotta è molto grande con ampia apertura, all'ingresso ci sono dei muretti bassi di protezione che comunicano all'esterno. All'interno la grotta è lunga circa 15 m, è larga 7 m con una volta alta 4 m, lateralmente si nota un muro a secco che delimita una piccola stanzetta. La struttura arenaria della grotta necessita di un attento studio geologico.
Poco prima che la Valle di Vituro si apra alla piana del Calderoso, ci sono diverse serie di grotte che avrebbero bisogno di un più attento studio per valutare meglio il grado di antropizzazione che nei secoli si è avuto.
La parte più interna delle grotta è divisa da un muretto basso con una piccola apertura, sicuramente qui si mettevano gli animali, ora sono ammucchiati sassi, corde e robe varie. Sulla facciata esterna in muratura c'è una piccola nicchietta. Lateralmente c'è un'altra piccola grotta con un parziale crollo, si nota una mangiatoia molto lunga con una parte di intonaco sulla volta, mentre la facciata esterna non è più visibile perché crollata.
Latitudine: 41.675206 (41° 40' 30.74" N)
Longitudine: 15.652884 (15° 39' 10.38" E)
Continuando in direzione nord c'è una terza grotta dove si vedono delle strutture in muratura, poi poco discosta c'è un'altra grotta più piccola.
Continuando in direzione nord a 40 m si nota una struttura in muratura con la volta a botte coperta di terra, entrando dentro si nota che la struttura muraria è lunga 7 m, è 4 m larga ed è 3 m alta, dopo questo primo tratto c'è una grotta che continua, ma senza volta a botte in pietra, ma solo con un cunicolo delle stesse misure precedenti per oltre 25 m e un altezza di 3 m e una larghezza di 4 m.
Diverse altre grotte antropizzate sono presenti.
Il Vallone di Vituro non avendo più a est la montagna di Chiancata la Civita ed a ovest la montagna di Ividori e la Chiancata la Croce, il suo alveo torrentizio scorre tra le contrade Calderoso a est e Lammioni a ovest.
Nella contrada Calderoso a est è degna di nota a circa 700 m la chiesa di San Giuseppe e la masseria De Peppo (ora Casa Sollievo della Sofferenza) e la masseria D'Alessandro. Sempre a est a circa 1500 m c'è la torre medioevale dell'abate e a circa 900 m c'è la valle dell'arciprete con molti altri insediamenti medioevali e preistorici, con eremi, grotte, frantoi e muri. A ovest, a pochissime centinaia di metri dall'alveo di Vituro, ci sono due belle masserie, una di Tardio e l'altra dei Lammioni, a circa 2000 m c'è la masseria di Paglicci .
A circa 1000 m a est dell'alveo torrentizio di Vituro scorre l'alveo torrentizio di Ividori che divide la contrada Paglicci dalle contrade Lammioni e Colle della Battaglia. In questo canale ci sono diverse grotte sia nella parte più a nord (con le presenza di interessanti eremi) che nella parte a sud.
Interessanti oltre alle grotte eremi e ad altre grotte, compresa Grotta Caprara, sono interessanti quelle che si trovano più a sud tra cui in alcune sono state trovate tracce di frammenti ceramici e selci, e alcuni strani segni di colore rossastro che avrebbero maggiore studiati.
Latitudine: 41.652569 (41° 39' 9.25" N)
Longitudine: 15.630305 (15° 37' 49.10" E).
Nella zona a sud della Masseria dei Lammioni, nella zona individuata sulla cartina IGM con 'il tavoliere', c'è il Colle della battaglia.
Latitudine: 41.656465 (41° 39' 23.27" N)
Longitudine: 15.637064 (15° 38' 13.43" E)
E' conosciuto come Colle della battaglia per un feroce scontro avvenuto in epoca normanna. Rainolfo, cognato del normanno Ruggero II, col suo esercito e con una moltitudine di gente raccolta nelle città marine, correva a contrastare decisamente l'avanzata di Ruggero. Lo scontro accanito e feroce tra i due eserciti avvenne nelle matine di Rignano nell'anno 1138.
Più a sud del Colle della battaglia, ai margine dell'alveo del canale Vituro, sono interessanti una serie di grotte di media grandezza dove c'era anche la chiesa-eremo di San Giorgio.
Latitudine: 41.644280 (41° 38' 39.41" N)
Longitudine: 15.639918 (15° 38' 23.70" E)
Nella zona a ovest dell'alveo del canale di Vituro sono interessanti:
- a circa 1500 m la Cava del re dove venivano estratte le preziose pietre-marmi utilizzate anche nella reggia di Caserta e di Napoli.
Latitudine: 41.642003 (41° 38' 31.21" N)
Longitudine: 15.667706 (15° 40' 3.74" E)
- a 1800 m interessanti grotte-eremo;
- a 2000 m alcune zone interessante alla estrazione della bauxite da parte della Montecatini;
- a 2000 m l'insediamento preistorico di Montegranata e di diversi altri insediamenti antichi.
- nella zona di confluenza con il Candelaro c'era la vecchia strada romana;
- il canale è attraversato da un tratturo gestito dalla dogana della mena della transumanza.
- nella zona vicino al Candelaro ci sono molte testimonianze sia di epoca dauna, che Magna Grecia, romana, medioevale con tombe e rinvenimento di reperti vari. La valle di Vituro e le zone vicine conservano ancora tantissimo altro materiale interessante per studi e ricerche, qui abbiamo solo dato alcuni appunti.
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LEGENDA
1 - Vecchia discarica rifiuti solidi urbani di San Marco in Lamis
2 - Valle Vituro vecchia "puscina" cisterna Gravina, raccolta acque piovane per abbeveraggio
3 - Grotta con presenza preistorica
4 - Civita 1 chiancata sopra valle di Vituro
5 - Cava lapidea sopra valle di Vituro dove sono state trovate le impronte dei dinosauri
6 - Civita 2 Chiancata sopra valle di Vituro
7 - Arco di San Michele
8 - Valle di Vituro, tracciato della strada mulattiera
9 - Muri vecchi Chiancata la Croce
10 - Vecchio insediamento agricolo
11 - Vecchio insediamento agricolo con grotte
12 - Vecchio insediamento rurale
13 - Vecchio insediamento agricolo con grotte ed eremo
14 - Chiesa san Giuseppe, insediamento agricolo con eremo
15 - Grotte ed eremo valle Ividori
16 - Vecchio insediamento agricolo
17 - Lammioni, vecchio insediamento agricolo
18 - Colle della battaglia del 1138 tra i Normanni Ruggero II e il cognato Rainolfo
19 - Grotte di cui una con graffiti dipinti
20 - Valle di Vituro detta in questa zona in antichi documenti rubello (rossa)
21 - Cava di breccia in attività
22 - San Giorgio
23 - Nuovo Bacino Acquedotto Pugliese
24 - Sanatorio, case Gravina
25 - Condotta interrata linea Acquedotto Pugliese
La valle di Vituro nella sua totale lunghezza e ampiezza fa parte del Sito di Interesse Comunitario (SIC) denominato 'Valloni e Steppe pedegarganiche' e della Zona di Protezione Speciale (ZPS) denominata 'Promontorio del Gargano' (Codice IT91100 39; che ha unificato le precedenti ZPS 'Saline di Margherita di Savoia Savoia' IT 9110006 'IschItella e Carpino' IT9110036 'Falascone' IT9110017 'Foresta Umbra' IT 9110018 'Sfilzi' IT 9110019 'Valloni di Mattinata - Monte Sacro' IT 9110009 'Monte Barone' IT9110010 'Valloni e steppe pedegarganiche' IT 9110008).
Nell'ambito dell'intervento Life Natura 2006 'Salvaguardia dei Rapaci della ZPS Gargano' sono state previste delle azioni dirette per la conservazione di specie considerate prioritarie, perché in pericolo di estinzione dall'Unione Europea.
Così è stato realizzato 'il Museo Paleontologico - Parco dei dinosauri e il Centro Visite del Parco Nazionale del Gargano dedicato al carsismo' a Borgo Celano, villaggio di San Marco in Lamis. Il museo propone pannelli illustrativi, filmati, diorami e ricostruzioni di luoghi basati su studi scientifici, al fine di preparare il visitatore al percorso estemo.
Nello spazio del parco è stato allestito un sentiero illustrato da percorrere anche attraverso la ricostruzione di un habitat naturale, tra piante locali e specchi d'acqua, fra tracce e impronte, ci si vede, in dimensioni reali, la riproduzione di animali vissuti su questo territorio 120 milioni di anni fa.
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Queste brevi note servono per aiutare i visitatori di una escursione-visita guidata nella Valle di Vituro nel comune di San Marco in Lamis fatta il 21 Agosto 2011. La visita non prevedeva di visitare tutto, quindi i gruppi organizzatori hanno pensato bene di porgere questo gradito omaggio in modo da far capire e apprezzare meglio questo luogo ricco di natura, archeologia, storia, cultura. Dove la presenza per parecchi millenni degli uomini umani e di animali hanno alimentato leggende e racconti di briganti, viandanti, eremiti, contadini, draghi e altri animali fantastici, ma anche di santi e angeli ... ma non mancano anche le battaglie e gli innamoramenti.