Nella Nuova Antologia
Sulla Nuova Antologia
Jessie White Mario, Carlo Cattaneo, in Nuova Antologia, Volume 177, Fascicolo 707, 16 Giugno 1901
[...] Quando poi, due anni dopo, il Romagnosi morì tra le sue braccia, fu da lui, da Azimonti, Ferrari e altri amici, trasportato a braccia al modesto cimitero di Carate, Cattaneo sorse per difenderlo contro le calunnie di chi l'aveva chiamato plagiario, bugiardo, beffardo, sleale, ateo. Non nominò il calunniatore perchè, “nonostante il malo esempio aborriamo dalle personalità e non ci pregiamo di far danno o ignominia; ciò che il buon Romagnosi ci consigliava, dicendoci: combattete il peccato non il peccatore”; ma scrisse: “Grazie a Dio non si risolse mai a dire una falsa parola; e morì senza bugia, ciò che non tutti fanno. Dunque lo si lasci dormire nel suo sepolcro senza calunnie”.
“Romagnosi fu grande nell'arte delle esperienze naturali, grande in matematica, grande in antiquaria, grande in filosofia, in giurisprudenza e in tutta la sequela delle dottrine per le quali si regge questa civile società. Per intenderlo e apprezzarlo e avere il diritto di sofisticare e suspicionare, bisogna prima iniziarsi almeno a più d'una di quelle tante scienze su le quali egli diffuse la luce delle sue meditazioni; sì, se vogliansi esporre le sue dottrine non dislealmente mutilate, ma intere. Un po' d'idealismo mal rubacchiato alla bottega spinosiana, e mal raffazzonato ad apparenza di novità, non fa piedestallo sul quale una mente di brevissima statura aggiunga a schiaffeggiare il colosso romagnosiano”. [...]
Data creazione | Giovedì, 07 Maggio 2020 |
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Categoria | Carlo Cattaneo |
Dimensione | 141.66Kb |
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