Epoca: IX secolo.
Come arrivarci
Arrivati in prossimità della Masseria Ciufelli si deve poi proseguire a piedi, inerpicandosi per l'aspra montagna, in direzione del sito.
Risulta molto più semplice raggiungere Castelpagano percorrendo, fino al km 12, la strada provinciale che da San Nicandro Garganico conduce a San Marco in Lamis, dove da una strada interpoderale si giunge poi allo sterrato che è stato realizzato durante i restauri del castello.
Conservazione: il castello è stato interessato da lavori di restauro conservativo (1994-1999).
Storicamente legato alla Domus Precina è l'antico insediamento - con il Borgo e la Rocca - di Castelsaraceno, più conosciuto con il nome di Castelpagano.
E' posto quasi sul crinale (ad un'altezza di 540 mt. a sud-ovest del promontorio del Gargano, quasi sulla sommità di Monte Castello) ad una distanza - in linea d'aria - di poco più di sei miglia da Apricena quale vigile scolta dell'interno del Promontorio, ma soprattutto a guardia della sottostante via di acceso al Gargano mistico (la cosiddettaVia Sacra Langobardorum proveniente da Benevento per San Severo ed ivi confluente con l'altra proveniente dalla litoranea adriatica per Teanum e La Procina, la cosiddetta Via Francesca).
L'asperità dei monti circostanti ha rappresentato una difesa naturale, rendendo la rocca imprendibile. Si accedeva infatti solamente attraverso impervie mulattiere: le prime da La Procina risalivano dalla valle di Santa Lucia ed altra aggirante il passo dell'Ingarano, e proseguendo in quota per crinali arrivavano alle spalle del Castrum; le altre, dipartendosi dalla Valle di Stignano, risalendo una il cosiddetto Vallone del Castello, ed una seconda quello di Santo Stefano; un'altra ancora staccantesi al km 12 dal tracciato San Marco-Sannicandro arrivavano al Castello dall'alto e dall'interno.
La struttura del castello presenta un mastio trapezoidale (ben visibile dalla pianura sottostante) con una torre circolare contrapposta ed un'altra più piccola laterale; il borgo si estende a ridosso verso sud-est su una superficie piuttosto ampia.
Troviamo traccia documentale di Castelpagano nel 1095 in una controversia sui confini ed usi civici tra l'abbazia di San Giovanni in Lama e gli «homines castri pagani», e quindi successivamente nel periodo normanno (1105) con l'assegnazione di Vieste e Castelpagano dal duca Ruggero Borsa a tal Capitano Ferualdo, ed ancora (1137) con Lotario di Supplimburgo III re di Germania e Italia che occupò Rignano e Castelpagano (con centinaia se non migliaia di morti) nella guerra contro i Normanni.
Si susseguirono in appresso lunghissimi periodi di oblio, attraverso i passaggi di vari feudatari dai Pappacoda ai Brancia, dai Mormile ai Cattaneo, in cui costituì un feudo ambito e vastissimo (382 carra - ridotti nel secolo XVIII a 263 carra - pari a 5260 versure) che si estendeva dal monte (ben oltre Sannicandro Garganico e San Marco in Lamis, addirittura sino a Cagnano Varano) al piano di Procina.
I privilegi concessi dall'imperatore Federico II all'Università di Procina con la concessione degli usi civici sul feudo di Castelpagano già fonte di liti secolari con le Università circostanti e con i relativi feudatari, sono rimasti a favore della stessa sino ai giorni nostri.
E tuttora il Comune di Apricena comprende nel suo territorio gran parte di quello che fu il feudo di Castelpagano (compreso borgo e rocca). Ed oggi con l'estensione naturale del Parco Nazionale del Gargano è entrato, a buon titolo, a farne parte.
Fonte: Felice Clima su stupormundi.it