Lo spettro dell'Argentina *
Ad ogni modo alla mossa di Berlusconi i leader del centrosinistra possono rispondere con una proposta straordinariamente forte e convincente: una lotta graduale ma determinata all’evasione fiscale. Gli interventi sono diversi, secondo le categorie di contribuenti, e possono cominciare a dare risultati in tempi brevi. Mettiamo subito al lavoro un gruppo di esperti per preparare la strategia.
Di tanto in tanto qualche membro della Casa delle libertà propone di combattere l’evasione, ma lo fa per salvarsi l’anima: la lotta all’evasione non può diventare la bandiera della Casa perché il padrone, con un’impudenza unica al mondo, ha dimostrato che pagare meno tasse è possibile, anche usando società offshore.
L’evasione è gigantesca: secondo il Secit ammonta a duecento miliardi di euro, circa un terzo delle entrate totali!
Man mano che l’azione avesse successo, diverrebbe possibile ridurre i tributi a chi li paga davvero: si potrebbe prevedere un meccanismo automatico.
L’evasione fiscale è una forma particolarmente rovinosa di corruzione, poiché limita gravemente l’azione pubblica per lo sviluppo economico (infrastrutture, ricerca) e per lo sviluppo civile (scuola, sanità).
La corruzione nella vita pubblica - appalti, funzionari, parlamentari e giudici venduti (terribile) - distrugge una società (15).
Fino ad ora in Argentina l’evasione, una delle forme più grandi di corruzione, era perfino più estesa che in Italia: solo il 5-8% delle entrate totali proveniva dalle imposte dirette. Da noi la percentuale è più alta, ma è minore di quella dei nostri partner europei ed è in diminuzione. Il fatto è che le imposte indirette da sole non bastano, non possono avere alcuna progressività e non possono essere elevate senza provocare aumenti di prezzi, quindi non sono maneggevoli.
Pare evidente: stiamo per essere travolti, come l’Argentina, da un mare di fango, ed è urgente correre ai ripari. In termini diversi Guido Rossi ed io denunciammo questo rischio mortale.
Prodi: ci rendiamo conto che oggi in Italia è assai difficile presentare, e ancora di più attuare, un programma anti-corruzione come quello accennato, ma "qui si parrà la tua nobilitate". Impòniti, anche i riottosi e gli scettici saranno costretti a seguirti, giacché sono numerose le persone civili, a sinistra e a destra, che aspettano un segnale come questo. Impedisci che la caccia ai voti dei moderati sia un espediente per imbarcare pregiudicati e corrotti o per mantenere le leggi di Berlusconi. Le leggi-vergogna, che sono tante, no! Vanno abolite. E occorre dirlo. Alcuni leader del centrosinistra sono pronti a coprire i colleghi corrotti: no, bisogna finirla con l’omertà.
L’articolo dell’ "Economist" da cui ho tratto le notizie recenti sull’Argentina ricorda che tre anni fa i politici di quel Paese non potevano farsi vedere in giro perché la gente "li insultava o peggio": volete fare la stessa fine? È bene che lo sappiano Prodi & Co.: guardate che qualcosa di simile è accaduto nell’ultima fase della Dc, quando venivano insultati sia i peccatori (tanti) sia i giusti (pochi), i quali ne soffrivano molto. Io lo so perché conoscevo uno dei giusti, ma la gente non fa discriminazioni.
Le malefatte del centrodestra sono tali e tante che si perde il conto. Ne ricordo solo altre due. La mafia, che nei suoi rapporti coi politici rappresenta una forma estrema di corruzione, oggi è assai tranquilla giacché la commissione e le leggi anti-mafia sono state rese pressoché inoffensive, senza le proteste di Fini che pure aveva avuto vicino alle sue posizioni un magistrato come Borsellino, stimato da tutti, che nella battaglia alla mafia ci rimise la vita.
La seconda: il ministro Moratti, il peggior ministro dell’Istruzione dall’Unità d’Italia a oggi, ha detto no al miliardo di euro l’anno che l’Unione europea ha messo a disposizione per la ricerca di base. Vuole che i fondi siano gestiti dal ministero che dirige e non accetta i criteri agili e trasparenti della Ue. Il medioevo è con noi.